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mercoledì 28 novembre 2012

sabato 17 novembre 2012

Il Decreto Conciliare "Presbyterorum Ordinis"

Il Decreto Conciliare Presbyterorum Ordinis, fu edito dal Concilio Ecumenico Vaticano II, il 7 dicembre 1965, dopo che in altri quattro documenti del medesimo Concilio, era stata già richiamata l'importanza per la Santa Chiesa dell'ufficio sacerdotale. E' il penultimo documento del Concilio in ordine di tempo.

L'argomento come dice il titolo del Decreto è l'Ordine Presbiterale, in modo speciale esso si rivolge a quelli che sono in cura d'anime siano essi diocesani e o regolari, per questi ultimi il Concilio ordina i necessari adattamenti da parte dei loro Superiori Ecclesiastici. Il motivo di questo decreto è "che nelle mutate situazioni di vita esso sia più sostenuto e si provveda meglio alla loro vita".

Il documento si divide in tre capitoli: 1. Il presbiterato nella missione della Chiesa - 2. Il ministero dei presbiteri - 3. Vita dei presbiteri.

Il presbiterato nella vita della Chiesa
"Il fine a cui i presbiteri tendono è la gloria di Dio. E' la gloria di Dio è che tutti gli uomini accolgano consapevolmente e liberamente e con riconoscenza l'opera di Dio realizzata in Cristo e la manifestino nella loro vita" Essi pur vivendo nel secolo e in mezzo agli altri uomini, non devono adattarsi alle idee del secolo, ma come il Buon Pastore sappiano accogliere ed educare le pecore affinché si sentano di Cristo e affinché ciò avvenga debbono tendere a quelle virtù sommamente apprezzate dagli uomini quali sono la bontà, la sincerità, la fermezza, la costanza, l'osservanza della giustizia, la cortesia.

Il ministero dei presbiteri
a)Funzioni dei Presbiteri
Essi sono i cooperatori del Vescovo, e hanno il compito di annunziare a tutti il Vangelo di Dio affinché si formi il popolo di Dio.Siano dunque di una condotta irreprensibile affinché ciò che insegnano con le parole sia concorde con la loro vita. Essi sono ministri dei Sacramenti, Con il Santo Battesimo essi introducono gli uomini nel popolo di Dio, con la Santa Penitenza riconciliano i peccatori con Dio e con la Chiesa, con l'Unzione degli Infermi recano sollievo ai malati e soprattutto con la Santa Eucarestia offrono sacramentalmente il Santo Sacrificio di Cristo, da ricordare poi che in questo ultimo Sacramento è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa. I Presbiteri insegnino ai fedeli che con tutto il cuore possano cantare al Signore inni e cantici spirituali, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo. I ministri ordinati nella preghiera della Liturgia delle Ore rendono grazie a Dio e a Dio chiedono la Sua misericordia per i fedeli e per tutti gli uomini. Abbiano poi cura del luogo di culto, educando la devozione dei fedeli, affinché non splenda il tempio ma i fedeli. Il sacerdote introduca poi i fedeli alla capacità di accogliere tutti come fratelli e pensare a tutti in una dinamica missionaria rivolta non solo qui e ora ma anche all'Evangelizzazione dei pagani.
b) Rapporti dei Presbiteri con gli altri
I Presbiteri sono i primi consiglieri e collaboratori del Vescovo nel triplice ministero di istruire, santificare  e governare il popolo di Dio, pertanto il Vescovo abbia a cuore i suoi preti come fratelli ed amici, si preoccupino dei loro problemi spirituali e materiali, ricade sui Vescovi la grave responsabilità della santità dei preti e pertanto si adoperino affinché ad essi non manchi una formazione presbiterale permanente. I sacerdoti poi venerino il Vescovo con sincerità carità ed obbedienza.Nessun sacerdote è in grado di portare avanti la sua missione da solo ma soltanto con l'aiuto degli altri preti e del Vescovo. I sacerdoti sono legati fra loro da un'intima fraternità sacramentale, formano un unico presbiterio sotto la guida del Pastore della Diocesi. Si aiutino dunque a vicenda ad essere ministri degni della chiamata ricevuta. Gli anziani aiutino i giovani con la loro esperienza e i giovani abbiano in rispetto gli anziani. Siano tenute in grande considerazione e assiduamente incoraggiate le associazioni clericali approvate dall'Autorità Superiore che hanno qual fine la santità del sacerdote nell'esercizio del suo ministero. Si riconosca e promuovi da parte dei parroci la dignità dei laici e il loro ruolo specifico nell'azione ecclesiale; i fedeli trattino i loro preti con amore filiale e siano di loro aiuto e con la preghiera e con l'azione negli ambiti loro propri.
c)Distribuzione dei Presbiteri e vocazioni sacerdotali
Il Sacerdozio di Cristo, di cui i Presbiteri sono realmente partecipi, è diretto necessariamente a tutti i popoli e a tutti i tempi, essi dunque ricordino di avere a cuore la sollecitudine di tutte le Chiese. Siano disponibili alla Missione sotto l'Autorità e con il permesso dei vescovi. I Presbiteri facciano presente ai fedeli la necessità del loro ministero e con la parola e l'esempio attraggano altri al servizio del Signore e dei fratelli, in ciò è necessaria una prudente e attenta direzione spirituale. I genitori e i maestri, gli educatori e i catechisti, educhino i fanciulli, i ragazzi e i giovani, in modo che conoscano la necessità del ministero ordinato per la vita della Chiesa perché se chiamati siano disponibili ad ascoltare la voce del Signore.

Vita dei presbiteri
a) Chiamata dei presbiteri alla perfezione
I Presbiteri, consacrati con l'Unzione dello Spirito e mandati da Cristo, mortificano in se stessi le opere della carne e si votano totalmente al servizio degli uomini, così possono progredire nella santità della quale sono stati arricchiti in Cristo, fino allo stato di uomo perfetto. Sono poi indirizzati alle realtà eterne da tutto il loro ministero, si santificheranno infine esercitando sinceramente ed instancabilmente le loro funzioni nello Spirito di Cristo. Nel mistero del Sacrificio Eucaristico, in cui i sacerdoti svolgono la loro azione principale, si compie ininterrottamente l'opera della nostra redenzione e quindi se ne raccomanda la celebrazione quotidiana, la quale è un atto di Cristo e della Chiesa, anche se non è possibile avere la presenza dei fedeli. I presbiteri assorbiti come sono dagli impegni cerchino sempre di coniugare bene vita interiore per se  e servizio sacerdotale ai fratelli, in piena adesione alla volontà del Padre, ad imitazione di Cristo Signore.
b) Particolari esigenze spirituali nella vita del Presbitero
"Convinto della propria debolezza, il vero ministro di Cristo lavora con umiltà, cercando ciò che è gradito a Dio, e come avvinto dallo Spirito viene guidato in tutto dalla volontà di colui che vuole che tutti gli uomini siano salvi. ... Consumando se stessi in qualunque incarico, anche il più umile e il più povero, che viene loro affidato." La perfetta e continua continenza per il Regno dei cieli raccomandata da Cristo Signore, non è richiesta dal sacerdozio per sua natura, comunque il celibato ha numerose convenienze per il sacerdozio, con esso essi si dedicato a Dio con un titolo nuovo ed insigne, aderiscono più facilmente a Lui con cuore indiviso,        sono più liberi nel servire la santa causa del Vangelo, insomma sono meglio disposti a rivestire più largamente la paternità in Cristo. Questo Sacro Concilio prega non solo i sacerdoti, ma anche tutti i fedeli, di avere a cuore questo dono prezioso del celibato sacerdotale, e di chiedere tutti a Dio che elargisca sempre abbondantemente quel dono alla sua Chiesa. I sacerdoti amministrino i beni temporali, con l'aiuto di laici qualificati per gli scopi propri della Santa Chiesa, cioè regolare il Culto Divino, assicurare ai presbiteri il dignitoso sostentamento e provvedere alle opere di Apostolato e di Carità, specialmente verso i poveri. Sistemino la loro casa in modo che non sembri inaccessibile, ed evitino ogni bramosia di denaro e si astengano dal commercio. Sono invitati a scegliere la povertà volontaria, affinché siano a somiglianza del Buon Pastore e dunque più disponibili al ministero.
c)Sussidi per la vita dei Presbiteri
Al di sopra di tutti i sussidi spirituali emergono la duplice mensa della Parola e dei Sacramenti, siano fedeli alla Penitenza sacramentale, poiché essa favorisce la conversione del cuore. I Presbiteri con filiale devozione e culto venerino la Madre del Sommo ed  Eterno Sacerdote, Regina degli Apostoli e sostegno del loro ministero. Compiano con fedeltà il dialogo quotidiano dinnanzi alla Santa Eucaristia, si dedichino volentieri al ritiro spirituale e abbiano in grande stima la direzione spirituale. Continuino nel loro ministero una forma di studio e della Parola di Dio e del Magistero, per potere dare risposte esaurienti agli uomini d'oggi, perfezionino sempre la propria preparazione teologica e umanistica. I Vescovi si adoperino affinché i giovani presbiteri siano seguiti nel loro ministero, in modo speciali i parroci novelli sentano l'azione e la presenza del Vescovo. I Vescovi secondo gli usi e i costumi dei luoghi diano ai presbiteri di che vivere, istruiscano i fedeli su ciò che è necessario alla vita dei preti e facciano quanto possano affinché ogni anno i sacerdoti abbiano un congruo periodo di ferie. Occorre comunque dare il massimo rilievo all'ufficio che i ministri sacri adempiono. Inoltre i Vescovi laddove non sia già presente creino una cassa comune da cui recuperare i denari circa la Prevenzione e l'Assicurazione Sanitaria.
Conclusione ed esortazione
I Presbiteri ricordino che nel compiere la loro missione non sono mai soli, ma inseriti nella forza di Dio Onnipotente, e credendo in Cristo, che li ha chiamati a partecipare al suo Sacerdozio, si dedichino con fiducia al ministero, sapendo che Dio ha il potere di accrescere in essi la carità. Del resto il Signore Gesù, che ha detto: "Abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!", con queste parole non ha promesso alla sua Chiesa una perfetta vittoria in questo mondo. Infine il Sacro Concilio ringrazia i sacerdoti con grande affetto per ciò che essi fanno per la salvezza del mondo.

martedì 13 novembre 2012

Cardinali Elettori al 28 febbraio 2013 momento della Rinuncia al Sommo Pontificato di Sua Santità Benedetto XVI -

I Cardinali che al momento della rinuncia non hanno ancora 80 anni ed entreranno in conclave

Giovanni Battiste Re 78 Prefetto Emerito Congregazione Vescovi
Tarcisio Bertone 78 Segretario di Stato e Camerlengo di Santa Romana Chiesa
Antonios I Naguib 77 Patriarca Emerito Alessandria dei Copti
Béchara Boutros Rai 72 Patriarca Antiochia dei Maroniti
Godfried Danneels 79 Arcivescovo Emerito Mechelen-Brussel
Joachim Meisner 79 Arcivescovo Metropolita Koln
Nicolas de Jesus Lopez Rodriguez 76 Arcivescovo Metropolita Santo Domingo
Roger Michael Mahony 76 Arcivescovo Emerito Los Angeles
Julius Riyadi Darmaatmadja 78 Arcivescovo Emerito Jakarta
Jaime Lucas Ortega y Alamino 76 Arcivescovo Metr. San Cristobal de La Habana
Jean-Claude Turcotte 76 Arcivescovo Emerito Montréal
Vinko Puljic 67 Arcivescovo Metropolita Vrhbosna, Sarajevo
Juan Sandoval Iniguez 79 Arcivescovo Emerito Guadalajara
Antonio Maria Rouco Varela 76 Arcivescovo Metropolita Madrid
Dionigi Tettamanzi 78 Arcivescovo Emerito Milano
Polycarp Pengo 68 Arcivescovo Metropolita Dar-es-Salaam
Christoph Schonborn 67 Arcivescovo Metropolita Wien
Norberto Rivera Carrera 70 Arcivescovo Metropolita México
Francis Eugene George 75 Arcivescovo Metropolita Chicago
Zenon Grocholwski 73 Prefetto Congregazione Educazione Cattolica
Crescenzio Sepe 69 Arcivescovo Metropolita Napoli
Walter Kasper 79 Presidente Emerito Pontificio Consiglio Unità Cristiani
Ivan Dias 76 Prefetto Emerito Congregazione Evangelizzazione Popoli
Geraldo Majella Agnelo 79 Arcivescovo Emerito Sao Salvador da Bahia
Audrys Juozas Backis 75 Arcivescovo Metropolita Vilnius
Francisco Javier Errazuriz Ossa 79 Arcivescovo Emerito Santiago de Chile
Julio Terrazas Sandoval 76 Arcivescovo Metropolita Santa Cruz de La Sierra
Wilfrid Fox Napier 71 Arcivescovo Metropolita Durban
Oscar Andres Rodriguez Maradiaga 70 Arcivescovo Metropolita Tegucigalpa
Juan Luis Cipriani Thorne 69 Arcivescovo Metropolita Lima
Claudio Hummes 78 Prefetto Emerito Congregazione Clero
Jorge Mario Bergoglio 76 Arcivescovo Metropolita Buenos Aires
Josè da Cruz Policarpo 76 Patriarca Lisboa
Severino Poletto 79 Arcivescovo Emerito Torino
Karl Lehmann 76 Vescovo Mainz
Angelo Scola 71 Arcivescovo Metropolita Milano
Anthony Olubunmi Okogie 76 Arcivescovo Emerito Lagos
Gabriel Zubeir Wako 71 Arcivescovo Metropolita Khartoum
Carlos Amigo Vallejo 78 Arcivescovo Emerito Sevilla
Justin Francis Rigali 77 Arcivescovo Emerito Philadelphia
Keith Michael Patrick O'Brien 74 Arciv. Metropolita Saint-Andrews and Edinburgh
Ennio Antonelli 76 Presidente Emerito Pontificio Consiglio Famiglia
Peter Kodwo Appiah Turkson 64 Presidente Pontificio Consiglio Giustizia e Pace
Telesphore Placidus Toppo 73 Arcivescovo Metropolita Ranchi
George Pell 71 Arcivescovo Metropolita Sydney
Josip Bozanic 63 Arcivescovo Metropolita Zagreb
Jean-Baptiste Pham Minh Man 78 Arciv. Metr. Thanh-Pho Ho Chi Minh, Saigon
Philippe Barbarin 62 Arcivescovo Metropolita Lyon
Peter Erdo 60 Arcivescovo Metropolita Esztergom-Budapest
Marc Ouellet 68 Prefetto Congregazione Vescovi
Jorge Liberato Urosa Savino 70 Arcivescovo Metropolita Caracas
Jean-Pierre Ricard 68 Arcivescovo Metropolita Bordeaux
Antonio Canizares Llovera 67 Prefetto Congregazione Culto e Sacramenti
Sean Patrick O'Malley 68 Arcivescovo Metropolita Boston
Stanislaw Dziwicz 73 Arcivescovo Metropolita Krakow
Carlo Caffarra 74 Arcivescovo Metropolita Bologna
Agostino Vallini 72 Vicario Generale di Sua Santità per Roma
Sean Baptist Brady 73 Arcivescovo Metropolita Armagh
Lluis Martinez Sistach 75 Arcivescovo Metropolita Barcelona
André Vingt-Trois 70 Arcivescovo Metropolita Paris
Angelo Bagnasco 69 Arcivescovo Metropolita Genova
Théodore-Adrien Sarr 76 Arcivescovo Metropolita Dakar
Oswald Gracias 68 Arcivescovo Metropolita Bombay
Francisco Robles Ortega 63 Arcivescovo Metropolita Guadalajara
Daniel Nicholas DiNardo 63 Arcivescovo Metropolita Galveston-Houston
Odilo Pedro Scherer 63 Arcivescovo Metropolita Sao Paulo
John Njue 68 Arcivescovo Metropolita Nairobi
Raul Eduardo Vela Chiriboga 78 Arcivescovo Emerito Quito
Laurent Monsengwo Pasinya 73 Arcivescovo Metropolita Kinshasa
Paolo Romeo 74 Arcivescovo Metropolita Palermo
Donald William Wuerl 72 Arcivescovo Metropolita Washington
Raymundo Damasceno Assis 75 Arcivescovo Metropolita Aparecida
Kazimierz Nycz 62 Arcivescovo Metropolita Warszawa
Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don 65 Arcivescovo Metropolita Colombo
Reinhard Marx 59 Arcivescovo Metropolita Munchen und Freising
George Alencherry 67 Arciv. Maggiore Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi
Thomas Christopher Collins 65 Arcivescovo Metropolita Toronto
Dominik Jaroslav Duka 69 Arcivescovo Metropolita Praha
Willem Jacobus Eijk 59 Arcivescovo Metropolita Utrecht
Giuseppe Betori 65 Arcivescovo Metropolita Firenze
Timothy Michael Dolan 62 Arcivescovo Metropolita New York
Rainer Maria Woelki 56 Arcivescovo Metropolita Berlin
John Tong Hon 73 Vescovo Hong Kong
Baselios Cleemis Thottunkal 53 Arciv. Maggiore Trivandrum dei Siro-Malankaresi
John Olorunfemi Onaiyekan 68 Arcivescovo Metropolita Abuja
Ruben Salazar Gomez 70 Arcivescovo Metropolita Bogotà
Luis Antonio Gokim Tagle 55 Arcivescovo Metropolita Manila
Jean-Louis Tauran 69 Presidente Pontificio Consiglio Dialogo Inter-Religioso - Protodiacono
Attilio Nicora 75 Presidente Autorità Informazione Finanziaria
William Joseph Levada 76 Prefetto Emerito Congregazione Dottrina Fede
Franc Rodé 78 Prefetto Emerito Congregazione Vita Consacrata e Apostolica
Leonardo Sandri 69 Prefetto Congregazione Chiese Orientali
Giovanni Lajolo 77 Presidente Em. Pontificia Commissione Stato Città Vaticano
Paul Josef Cordes 78 Presidente Emerito Pontificio Consiglio Cor Unum
Angelo Comastri 69 Arciprete Basilica Papale Vaticana
Stanislaw Rylko 67 Presidente Pontificio Consiglio Laici
Raffaele Farina 79 Archivista Em. e Bibliotecario Em. Santa Romana Chiesa
Angelo Amato 74 Prefetto Congregazione Cause Santi
Robert Sarah 67 Presidente Pontificio Consiglio Cor Unum
Francesco Monterisi 78 Arciprete Emerito Basilica Papale Ostiense
Raymond Leo Burke 64 Prefetto Supremo Tribunale Segnatura Apostolica
Kurt Koch 62 Presidente Pontificio Consiglio Unità Cristiani
Paolo Sardi 78 Patrono Sovrano Militare Ordine di Malta
Mauro Piacenza 68 Prefetto Congregazione Clero
Velasio De Paolis 77 Presidente Emerito Prefettura Affari Economici Santa Sede
Gianfranco Ravasi 70 Presidente Pontificio Consiglio Cultura
Fernando Filoni 66 Prefetto Congregazione Evangelizzazione Popoli
Manuel Monteiro de Castro 74 Penitenziere Maggiore
Santos Abril y Castellò 77 Arciprete Basilica Papale Liberiana
Antonio Maria Vegliò 74 Presidente Pontificio Consiglio Migranti e Itineranti
Giuseppe Bertello 70 Presidente Pontificia Commissione Stato Città Vaticano
Francesco Coccopalmerio 74 Presidente Pontificio Consiglio Testi Legislativi
Joao Braz de Aviz 65 Prefetto Congregazione Vita Consacrata e Apostolica
Edwin Frederick O'Brien 73 Gran Maestro Ordine Equestre S. Sepolcro
Domenico Calcagno 69 Presidente Amministrazione Patrimonio Sede Apostolica
Giuseppe Versaldi 69 Presidente Prefettura Affari Economici Santa Sede
James Michael Harvey 63 Arciprete Basilica Papale Ostiense


Tra di loro c'è il papa prossimo venturo, preghiamo per Lui.

venerdì 9 novembre 2012

Justin Welby, è il nuovo arcivescovo di Canterbury

Finalmente i vescovi e gli arcivescovi della Chiesa d'Inghilterra, hanno deciso di eleggere nuovo arcivescovo di Canterbury e Primate della Chiesa Anglicana, il Vescovo di Durham, Justin Welby, 56 anni.

Tutto ciò avviene in conseguenza, delle dimissioni del predecessore, che vuole tornare agli studi accademici; la situazione della Comunione Anglicana, non è facile, preda come è degli attriti fra la High Church e la Low Church, la prima vicina alle posizioni cattoliche e la seconda vicina al protestantesimo: da qui nascono i problemi circa l'ordinazione femminile, lo status dell'omosessualità ed altre situazioni bioetiche.

Certo il nuovo primate affermava da semplice vescovo "che la Fede si deve adeguare alle mutate circostanze" e allora che dire, addio anglicani e benvenuti cattoanglicani, che già in numero abbondante sono rientrati nell'unica Chiesa quella Cattolica.

Auguri a Sua Grazia Justin Welby, per la sua difficile missione, unita alla mia povera preghiera.

lunedì 5 novembre 2012

Altri sei Cardinali

Che Benedetto XVI fosse un uomo eccezionale, non era necessario, questo secondo concistoro in un anno, che ci riporta negli anni venti del secolo scorso, quando Pio XI di santa e venerata memoria, creava cardinali in più concistori nel medesimo anno. Esattamente nel 1926 e nel 1927. Se poi andiamo a cercare un concistoro senza italiani e senza europei, la cosa si complica un poco, e si risale al 24 marzo 1924, quando fece cardinali due nordamericani. Poi c'è ancora, scusate la pedanteria, il numero 6, sei, cardinali, un numero basso, per trovare un concistoro con altrettanti cardinali bisogna andare al 16 dicembre 1929 quando il medesimo Pontefice Pio XI creava sei cardinali e fra loro il futuro Pio XII, oggi Servo di Dio e speriamo presto Beato.
Secondo problema, ma questo secondo concistoro del 2012, oltre l'apparente novità di creazioni doppie nel medesimo anno, non sarà anche un segnale che la salute del Romano Pontefice, felicemente regnante, decade? Bella scoperta ha 85 anni, "senectus ipsa morbus", sentenziava Cicerone, comunque credo che di concistori ne farà ancora, lunga vita a Sua Santità Benedetto XVI.
Terzo problema, nonostante i Vatileaks, come li chiamano i giornalisti con un neologismo barbaro, il Papa va avanti per la sua strada, che è quella di Cristo, ha appena chiuso un Sinodo dei Vescovi, aperto l'Anno della Fede, ridistribuito uffici in Curia e anche offici fra i vari dicasteri romani, dunque nessuna paura è Cristo che guida la Chiesa.
Infine i nomi e gli uffici ricoperti dai nuovi Cardinali:
1. James Michael Harvey Arcivescovo Titolare di Memfi e Prefetto della Casa Pontificia, preconizzato Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le mura;
2. Béchara Boutros Rai, Patriarca di Antiochia dei Maroniti;
3. Baselios Cleemis Thottunkal, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi;
4. John Olorunfemi Onaiyekan, Arcivescovo Metropolita Abuja;
5. Ruben Salazar Gomez, Arcivescovo Metropolita Bogotà;
6. Luis Antonio Gokim Tagle, Arcivescovo Metropolita Manila.
Dunque due americani Harvey e Salazar Gomez, tre asiatici Rai, Thottunkal e Tagle e un africano Onaiyekan. Dei tre asiatici i primi due sono Capi di Chiese antiche e apostoliche, quanto la Chiesa Romana, mi permetto di sperare che un giorno tutti i Capi delle Chiese antiche e apostoliche, in comunione con Roma, entrino a far parte del Collegio Cardinalizio, non perché creati Cardinali, ma perché in possesso della Communio con la Sede Apostolica Romana.
Come il Santo Padre ci ha chiesto preghiamo per loro affinché siano fedeli a Cristo e al Suo Vicario, il Dolce Cristo in Terra, Benedetto XVI.

mercoledì 11 luglio 2012

Ordinazioni illegali nella Repubblica Popolare Cinese


Era l'anno 1917, quando l'ideologia comunista, andò al potere in Russia e diede così inizio all'eresia, forse l'ultima, cesaropapista. In un primo momento gli esponenti della Chiesa vennero uccisi, elimati e sterminati nei diversi gulag che l'ideologia leninista e stalinista costruì per i nemici veri o presunti del nuovo stato sovietico e degli stati satelliti: ricordiamo la brutale uccisione di Vescovi e la persecuzione dei Cardinali Mindszenty, Beran, Trochta, Wyszynski, Hossu, Todea. Durante gli anni della cosiddetta era krusceviana, all'omicidio sistematico successe l'apertura dei papi Giovanni XXIII e Paolo VI, al fine di recuperare qualcosa e nominare vescovi in sedi vacanti da decenni. Con l'elezione del papa polacco, riprese la lotta coraggiosa contro il moloch sovietico. Nel 1991 con la caduta del regime comunista-sovietico la Chiesa riprese il suo posto nella società, con la creazione di una metropolia russa e altre tre diocesi, e con il rinascimento della chiesa in Bielorussia, Ucraina, Moldovia. E l'implantatio ecclesiae nelle altre terre post-sovietiche. Ma nel frattempo il comunismo si era espanso in Asia, assumendo le dittature della Cina nel 1949, nella Corea nel 1947, nel Vietnam nel 1954, nel Laos e in Cambogia nel 1975. Mentre negli stati del sudest asiatico si è trovata il modus viventi dopo una lunga aetas sofferendi, con la Cina no. La  Repubblica Popolare Cinese rimane aliena da ogni pace sociale interna fra Chiesa e Stato, nonostante il consumismo di stato, l'ottenimento delle antiche legazioni straniere di Hong Kong e Macao. Fra l'altro è una Chiesa largamente minoritaria, si parla di 25 milioni di cattolici su oltre un miliardo di cittadini cinesi. Nel 1956, si diede vita a una Chiesa di Stato, detta Patriottica, con lo stato che si picca di nominare lui i Vescovi. Da allora sono passati sessanta anni ma nulla è cambiato. I Vescovi nominati da Roma o in comunione con il Romano Pontefice, sono periodicamente e a volte sistematicamente arrestati, perseguitati e internati nei laogai, pensiamo al Cardinale Gong Pin-Mei di Shanghai. Mentre quelli scismatici sono sovvenzionati dallo stato. I papi e in specie Benedetto XVI, hanno sempre lottato contro tale atteggiamento, cesaropapista fuori tempo, dalla Ad sinarum gentes del Servo di Dio Pio XII fino alla recente Lettera del Papa Benedetto XVI. Ma le autorità cinesi, non ascoltano, da Mao in poi nulla è cambiato.
Ci resta solo da pregare e sperare che la devozione cinese alla Vergine di Sheshan ottenga ciò che la politica papale, ovvero la diplomazia pontificia, non è riuscita ad ottenere.

domenica 27 maggio 2012

Il papa e il terremoto

Anch'io sono rimasto scosso ,da una falsa notizia pubblicata su Facebook da alcuni miei amici, che mentre affermavamo che il Dalai Lama aveva data una somma rilevante ai disastrati dal recente sisma padano, si criticava il papa che non aveva dato nulla, in compenso si dichiarava che il prossimo viaggio a Milano sarebbe costato una cifra enorme.
Ma come sempre il diavolo fa le pentole e non i coperchi. Un altro amico ha postato, sulla medesima Facebook, la notizia che il papa aveva dato anch'egli ai terremotati emiliani e lombardi una offerta e due volte superiore a quella del Dalai Lama. Ma a parte questo, quello che mi ha disturbato di più è la spesa del viaggio papale a Milano, il papa va dove è atteso e invitato, si sposta con minore frequenza del suo predecessore, per motivi ovvi, ha 85 anni, ma va ad annunciare il Vangelo. Costoro vorrebbero che Egli se ne rimanesse rintanato in Vaticano, la Fede da fastidio a chi fa il male, non c'è niente da fare...
Infine mettere in competizione due leader religiosi è proprio da massoni miscredenti laicisti ignoranti.

Il segreto pontificio

Le notizie giornalistiche e giudiziarie di queste ultime settimane, hanno destabilizzato il popolo di Dio, ed uso questo vocabolo non rifacendomi al testo conciliare ma proprio nel senso di popolo. Spesso i fedeli della Chiesa, neanche possono immaginare che tra uomini di Chiesa, giunti a livelli così alti, vi possa essere tutto quello che le inchieste hanno svelato. Che fare? Ricordare sempre che l'uomo è uomo, con i suoi limiti e le sue debolezze, limiti e debolezze che sono comuni a tutti ma che dovrebbero toccare meno chi è investito di una missione superiore. Si è trovato che chi passava le carte, scusate, ma il termine corvo non mi piace, era l'aiutante di camera del papa, la magistratura vaticana sta facendo il suo corso e noi attendiamo impotenti. Impotenti ma sempre potentissimi, attraverso l'arma della preghiera, preghiamo per il Sommo Pontefice, perché esca rafforzato e corroborato da questa temperie, preghiamo per i suoi collaboratori affinché in essi prevalga sempre l'uomo di Dio e mai l'uomo di mondo, preghiamo anche per noi affinché amiamo sempre di più la Chiesa e il suo visibile capo il Romano Pontefice. 

venerdì 23 marzo 2012

Il Papa in America Latina.

Il Papa più vecchio dal 1903, è partito e ancora una volta, la seconda, la meta di questo suo 23° viaggio apostolico è l'America, era stato in Brasile nel 2007 e oggi va in Messico e Cuba. Quando il suo predecessore morì il 2 aprile 2005, i vaticanisti e in generale i giornalisti affermarono che nessuno viaggerà più come lui, e Benedetto XVI viaggia e ad una età a cui Giovanni Paolo II non arrivò.
Per la verità già allora qualcuno disse sarà un papa che va oltre gli stereotipi "destra e sinistra", "nuovo e  vecchio", "Vaticano II e Trento" e così è stato, finora, e lo sarà ancora fin che Dio vorrà, possiamo dirlo un grande papa, certo meno mediaticamente esposto rispetto al polacco ma grande in quanto nel silenzio delle sue stanze private guida con mano ferma e solida docilità all'azione dello Spirito Santo, la Santa Chiesa di Dio nel suo Terzo Millennio. Ha incontrato difficoltà, il cambio del Segretario di Stato, non è stato senza dolore, una risultanza ne sono le cosiddette vatileaks; l'aver deciso di ammettere ciò che per cinquant'anni era relegato nella damnatio memoriae, il Rito Tridentino Gregoriano, certo stabilito da Trento ma in uso nella Chiesa Romana dal VI secolo fino al XX secolo. I tentativi di pace con coloro che scomunicati, in quanto ordinati da uno scomunicato e indisciplinato arcivescovo francese, al fine di sanare le ferite, che alla Santa Chiesa sono venute da coloro che non accettarono le decisioni del Vaticano II o semplicemente andarono oltre. Leggete la Costituzione Liturgica Sacrosanctum Concilium e non troverete in alcun luogo che la Santa Messa deve essere celebrata in lingua volgare o che peggio si deve non tradurre ma inventare un Messale nuovo come fecero i liturgisti degli anni sessanta e settanta, nomi Bugnini, Falsini e company; certo con l'approvazione papale, ma si sa un papa bolla e un altro sbolla...
Ha rimesso ordine in una Chiesa straziata dal peccato e reato a livello penale e civile di pedofilia, certo non come i giornalisti volevano, ma lo ha fatto e da par suo.

Ci ha aiutati nelle sue Udienze Generali mercuriali a riscoprire il valore dei padri della Chiesa, dei dottori della Chiesa e ultimamente della preghiera. Andando alla radice della nostra Fede non ha avuto paura di dire che è l'Amore che salva - Deus Caritas Est - e che la speranza in Dio e la radice di ogni vero sviluppo di una società umana - Spe Salvi - e che la crisi che attraversa il mondo è prima morale che economica - Caritas in veritate.

Per questo e per mille altri motivi che mi sfuggono, dato il mio essere limitato, auguro oggi un Buonissimo Viaggio Apostolico a Sua Santità Benedetto XVI e prego affinché il Signore sempre lo sostenga in questa sua erta missione -Dominus conservet eum - ,  e non fugga dinnanzi ai lupi come disse nella sua bellissima omelia nella Santa Messa di inizio pontificato, 22 aprile 2005, non fugga dinnanzi ai lupi che vogliono distruggere il Santo Ovile di Cristo.

Però amare e pregare è necessario ma non basta dobbiamo, io per primo agire, perchè i suoi sforzi ricevano forza dalla nostra testimonianza cristiana e obbedienza. Io, non da oggi, credo che nella Chiesa ci sia bisogno di umiltà, obbedienza e fede. Umiltà per riconoscere i nostri errori e ricordarci che "senza di Me non potete fare niente", Obbedienza al Romano Pontefice e al Vescovo, successori rispettivamente dell'Apostolo Pietro e degli Apostoli, essi ci sono stati donati quali fari nel nostro cammino, ma se chiudiamo gli occhi alla luce, "gli uomini non la hanno accolta". Fede in Dio che può dove io non posso, "Signore io credo ma tu aumenta la mia Fede".

Lunga vita dunque al dolce Cristo in terra, come lo amava chiamare Santa Caterina da Siena, e buona semina e buon ascolto.

lunedì 6 febbraio 2012

Il Matrimonio e la famiglia.

 Da alcuni giorni, sto rimuginando su alcuni fatti accaduti, che riguardano la famiglia. A partire dagli anni sessanta si è svolta e si sta svolgendo, in Europa, una battaglia culturale, al fine di far passare come normali, situazioni che normali non sono e quando non riescono queste forze a vincere, definiscono il paese retrogrado, conservatore e o chiuso. Per tanto tempo, questa battaglia, noi l'abbiamo subita, ma da circa un decennio ne abbiamo presa coscienza e stiamo combattendo contro questo progresso che come ebbe a dire mio nonno, tanti anni fa, il progresso porta il regresso. Allora mi parve la battuta di una persona anziana, nonno era del 1903, ma con il tempo devo dire che ci aveva visto bene.
Partiamo dalla famiglia fondata sul Matrimonio, a cui si contrappongono diverse situazioni familiare irregolari, gli sposati in Comune, le coppie di fatto, le unioni omosessuali. Sappiamo tutti che nel 1974, una esigua maggioranza di italiani, approvò la legge sul divorzio, legge che nel tempo è stata ancora rivisitata e sempre al ribasso. Col divorzio si è data agli sposi, la scappatoia, con la quale fuggire alle loro responsabilità, in alcuni casi esso è l'estrema ratio per evitare violenze o per porvi fine, più spesso un mezzo per andare dietro alle proprie voglie, senza responsabilità verso il proprio marito/moglie, gli eventuali figli, e in definitiva la società. Io modificherei la legge vietando il divorzio alle coppie con figli, sento già le urla alzarsi intorno a me che sono nessuno e che mi permetto di dire queste cose, ma non se ne può più; i figli non sono pacchi postali o mobili da decidere se vanno all'uno o all'altra. Notizie recenti raccapriccianti, ci dicono che ormai quasi nullo è il rispetto per la vita, prendere un figlio e nasconderlo, rapirlo e perfino a volte ucciderlo è permesso, mi direte ma chi lo fa è perseguito dalla legge, e ci mancherebbe altro, ma questi fatti 50 anni fa era rarissimi se non inesistenti, come mai? 1. la donna, dopo il 1968, si è sentita pari all'uomo anzi a lui superiore, creando un'intera generazione di uomini paurosi, frustrati che poi portati all'estremo reagiscono malissimo; 2. la donna che lavora fuori casa, lascia i figli in balia della televisione, del computer e nei casi più fortunati della nonna, i figli hanno il naturale diritto di crescere accuditi e sorvegliati dalla madre; 3. l'uomo che nel divorzio viene trattato come una macchina per soldi, soldi ai figli, alla moglie e qualche volta si trova addirittura senza casa. Fatti accaduti, da cui derivano grandi mali nei giovani, quali la droga, l'alcolismo e peggio, gli si da tutto ma non si sentono amati!
Oltre al divorzio, un altro attentato al Matrimonio è l'aborto, in cui l'ultima parola la ha la donna, quasi fosse cosa sua, ma il figlio lo hanno concepito in due o no?
Altre convivenze, fra queste l'unica che salvo è il Matrimonio detto civile, perché due persone o non credenti o  non abili al Matrimonio religioso, prendono un impegno serio dinnanzi allo stato. Le altre convivenze etero o omosessuali sono da abolire, dico di più non esistono! Bambini che dicono di avere sei o otto nonni fanno rabbrividire, e lottiamo affinché non sia loro permesso di adottare bambini ai quali non possono offrire la stabilità che nel Matrimonio sia esso concordatario che civile hanno.
Senz'altro chi leggerà questa mia, non sarà d'accordo, perché è difficile andare contro corrente, un tale per andare contro corrente finì ammazzato, si chiamava Gesù!

mercoledì 1 febbraio 2012

Curia Romana

Le notizie riportate dai mezzi di informazioni, circa le lettere intercorse fra un Prelato e il Cardinale Segretario di Stato, hanno creato scalpore. Si dimentica che gli uomini rimangono uomini, e anche gli ecclesiastici sono uomini, certo tendenti alla perfezione, ma sempre uomini, con vizi e virtù. Credo che nella Curia Romana, vi sia chi sta remando contro Bertone, per colpire Ratzinger, questo d'altronde è sempre capitato nel passaggio da un pontificato all'altro, poi Benedetto XVI da fastidio, diciamolo pure, perché è un uomo vero, che va oltre le antiche qualifiche di conservatore e progressista, infatti lo si potrebbe qualificare un conservatore illuminato o un progressista legato alla tradizione.  Alcune sue decisioni sono impopolari, dopo la sbornia di Vaticano II, tendere la mano ai lefebvriani, permettere la celebrazione secondo l'Antico Ordo, sono cose che danno fastidio a molti. Ricordo che quando fui ordinato nel 1989, un sacerdote anziano, mi regalò un libro di Teologia di Padre Garrigue-Lagrange e un confratello che lo vide nella mia biblioteca mi disse"Buttalo via, superato". Io non lo buttai ma non lo lessi per gran tempo, c'era quasi l'idea che tutto quello che era avvenuto fra Trento e il Vaticano II, era da rivedere in parte e da gettare in gran parte. Tornando alle lettere vaticane, spero che la giustizia faccia il suo corso, e l'eventuale corvo venga scovato, ridimensionato e se vecchio come credo pensionato. Bisogna stare sempre col Papa, sempre.

giovedì 12 gennaio 2012

Il Papa e i suoi Cardinali.

Come credo tutti sappiate, lo scorso 6 gennaio, il Santo Padre Benedetto XVI, ha annunciato che il prossimo 18 febbraio, procederà alla creazione e alla nomina di ventidue nove Cardinali, 18 aventi diritto di voto in un futuro, spero, lontanissimo; 4 sono ottuagenari perciò esclusi dal Conclave per la legge di Paolo VI "Ingravescentem aetatem", due sono capi di due Chiese di Rito Orientali aventi comunione con la Sede Apostolica. Fin qui tutto bene, ma poi i soliti soloni si sono sbizzarriti, troppi italiani, pochi africani e latino americani, ebbene ho voluto fare una somma ed è risultato questo.
Nei suoi primi quattro concistori (2006-2007-2010-2012)  il Papa ha nominato e creato 83 nuovi Cardinali di cui:
Italiani 26
Europei 26
Americani 17
Asiatici 8
Africani 7;
il suo predecessore il Beato Giovanni Paolo II nei suoi primi 4 concistori (1979-1983-1985-1988) nominò 85 Cardinali di cui:
Europei 29
Italiani 18
Americani 18
Asiatici 10
Africani 7
Oceanici 2.
Non vedo grande differenza se non che l'elemento italiano supera l'europeo e che è per il momento assente quello oceanico. E che i Cardinali "elettori" nominati da Ratzinger per la prima volta superano quelli nominati da Wojtyla, 63 a 62.
Un cordiale augurio unito alla preghiera per i novelli Cardinali. San Pier Damiani, prega per loro!

domenica 8 gennaio 2012

Attuazione del Motu Proprio "Summorum Pontificum"

Mi è giunto in questi giorni, probabilmente venerdì, ma ho aperto la posta solo ieri sera, una lettera del mio Vescovo, fin qui nulla di nuovo. Ma fin dall'incipit mi ha lasciato di sasso, è una lettera amara e dura, non rientrante nel carattere del nostro Vescovo, dolce e buono; poi leggendola tutta ho compreso cosa era che lo angustiava, la non ricezione da parte di tutti i Sacerdoti e Diaconi, del Motu Proprio "Summorum Pontificum" del Santo Padre Benedetto XVI e le successive disposizioni che il Vescovo ha dato attraverso suoi interventi alla Tre Giorni del Clero del 2007 e il libretto "La Divina Liturgia". Diciamo subito che quella decisione pontificia è stata una bomba inattesa, ritornare a celebrare non tanto in lingua latina, perché anche l'Editio tipica del Messale Romano è in lingua latina, ma tornare a celebrare in forma straordinaria, secondo l'Antico Messale Tridentino approvato dal Beato Papa Giovanni XXIII, ormai cinquanta anni fa, è una cosa inattesa e forse illogica. Illogica nel senso che secondo me nella Chiesa Cattolica ci deve essere un solo Messale, e allora o si rivisita l'Antico e si cassa il contemporaneo o si lascia l'Antico e si usa il contemporaneo, come d'altronde si è usata credo dall'inizio della Chiesa. E spero che ciò avvenga che il Papa faccia il passo decisivo. Poi oltre queste questioni liturgiche rilevanti, c'è la mens sacerdotalis diaconalisque che è stata formata alla luce del Vaticano II e della sua riforma liturgica, di fronte a ciò si può dire e io mi permetto di dirlo e se sbaglio accetto la correzione, vi sono credo tre schieramenti: 1. gli anziani che hanno celebrato i primi anni della loro vita sacerdotale con l'Antico Messale, si sono adeguati al Nuovo e ora devono ritornare sui loro passi; 2. i preti cinquantenni e oltre che hanno sempre celebrato con il Nuovo e sono, io per primo completamente ignoranti dell'Antico, la Curia dovrebbe istituire un corso di liturgia suppletiva su ciò; 3. infine i preti giovani che cresciuti con il Nuovo sono assai attirati dall'Antico. Alcuni dicono nostalgia, altri pazzia, qualcuno li irride e ciò non è bello.
Poi il Vescovo passa a ricordare le Note, credo che si chiamino così, della competente Congregazione Romana, e soprattutto l'ultima che chiede i rimuovere gli altari non fissi o posticci che nel dopo riforma liturgica sono fioriti in tutte o quasi le chiese della Diocesi a partire dalla Cattedrale. E qui c'è maretta... e di più non dico. Mi permetto solo di dire che io in due parrocchie li ho levati, perché oltre a non essere belli erano anche ingombranti e i presbiteri delle chiese dei nostri paesi non sono ampi.
Qualcuno stigmatizza che qualche confratello celebra sempre nel Rito Straordinario e obbliga i fedeli a comunicarsi in ginocchio, forse abusi ci sono stati anche in questo senso?
Concludendo al Papa e al Vescovo si deve obbedire punto e basta, dialogare come peraltro il nostro Eccellentissimo Vescovo richiede nella lettera medesima, dialogare se qualcosa non convince ma poi obbedire.
Che la Vergine Theotokos, doni oggi e sempre alla Santa Chiesa l'Unità. Ut unum sint riguarda prima noi e poi gli altri, come possiamo perseguire l'ecumenismo se non siamo uniti al Papa e al Vescovo? Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi.

martedì 3 gennaio 2012

La Chiesa, il Vaticano II e gli storici

Prendo la parola molto sommessamente, poiché l'argomento mi supera e di molto. In questi anni di pontificato Benedetto XVI, ha sottolineato l'ermeneutica della continuità del Concilio Ecumenico Vaticano II, a dire in semplici parole, non c'è stata una rivoluzione nella storia della Chiesa ma una involuzione, diremo meglio uno sviluppo. Già con questo, si sono levati gli strali della cosiddetta scuola di Bologna che fa riferimento a don Dossetti e agli storici Alberigo. Poi con la sua pacifica ma plateale riforma della riforma liturgica il Papa ha reintrodotto alcuni elementi della liturgia romana, che non erano mai stati aboliti, ma semplicemente marginalizzati da suoi anteccessori e forse dai loro cerimonieri. Poi con il permesso alla celebrazione del Santo Sacrificio della Messa secondo il Messale Tridentino e la revoca della scomunica ai Vescovi lefebvriani, apriti cielo, le cataratte dei liturgisti si sono aperte, e hanno vomitato insulti inenarrabili contro Benedetto XVI. E' ora secondo me di farla finita. Se si è Cattolici, ripeto se lo si è, vale sempre l'antico detto Roma locuta causa finita. Roma, cioè il Papa ha parlato la causa è terminata, ora si deve obbedire, punto e basta, ripeto ancora una volta, se si è Cattolici. Qualcuno dirà che non è il caso di ribadire se si è o meno cattolici, io la penso diversamente, la Chiesa sta attraverso un tempo di scisma strisciante, preti che si vogliono sposare, donne che vogliono diventare prete, la morale cristiana stiracchiata al punto che se mi confesso da un prete mi nega l'assoluzione e l'altro mi assolve. Ora in tutto ciò il Sovrano Pontefice, non sta a guardare, ma cerca di risolvere le questioni, lento pede, cioè dolcemente, come è il suo carisma, ma decisamente, ad esempio non ha avuto dubbio nel sollevare dal loro incarichi Vescovi indegni, sollevare significa pensionarli. Poi ci sono altri problemi, come i lefebvriani si fermano al preconcilio al Servo di Dio Pio XII, quasi che ciò che è venuto dopo fosse un tradimento della Tradizione; altri sono cristallizzati agli anni del Concilio, il Concilio ha detto, il Concilio ha fatto, bene benissimo. Ma la storia procede e con essa la Chiesa, viviamo nel XXI secolo, a cinquanta anni da quell'avvenimento, altre questioni sono venute in primo piano. Ultimamente uno storico Miccoli, si è persino permesso di dare del facilone al Papa come d'altronde uno scrittore Eco, lo aveva definito pessimo teologo.
Ebbene di fronte a tutto questo, io non posso tacere, e non può tacere ogni vero e buon cristiano cattolico, ricordate don Bosco, quali sono gli amori di un prete, 1. la Chiesa, 2. la Madonna, 3. il Papa; è ora di dire basta a questa onda lunga e mortifera del libertinismo contemporaneo, ove tutto è relativo e nulla è assoluto.
Per un Cattolico obbedire al Papa e al proprio Vescovo non è una cosa opzionale ma necessaria.
Che la Vergine Santissima, Regina della Chiesa, protegga il Romano Pontefice e preghi per tutti noi!