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sabato 17 novembre 2012

Il Decreto Conciliare "Presbyterorum Ordinis"

Il Decreto Conciliare Presbyterorum Ordinis, fu edito dal Concilio Ecumenico Vaticano II, il 7 dicembre 1965, dopo che in altri quattro documenti del medesimo Concilio, era stata già richiamata l'importanza per la Santa Chiesa dell'ufficio sacerdotale. E' il penultimo documento del Concilio in ordine di tempo.

L'argomento come dice il titolo del Decreto è l'Ordine Presbiterale, in modo speciale esso si rivolge a quelli che sono in cura d'anime siano essi diocesani e o regolari, per questi ultimi il Concilio ordina i necessari adattamenti da parte dei loro Superiori Ecclesiastici. Il motivo di questo decreto è "che nelle mutate situazioni di vita esso sia più sostenuto e si provveda meglio alla loro vita".

Il documento si divide in tre capitoli: 1. Il presbiterato nella missione della Chiesa - 2. Il ministero dei presbiteri - 3. Vita dei presbiteri.

Il presbiterato nella vita della Chiesa
"Il fine a cui i presbiteri tendono è la gloria di Dio. E' la gloria di Dio è che tutti gli uomini accolgano consapevolmente e liberamente e con riconoscenza l'opera di Dio realizzata in Cristo e la manifestino nella loro vita" Essi pur vivendo nel secolo e in mezzo agli altri uomini, non devono adattarsi alle idee del secolo, ma come il Buon Pastore sappiano accogliere ed educare le pecore affinché si sentano di Cristo e affinché ciò avvenga debbono tendere a quelle virtù sommamente apprezzate dagli uomini quali sono la bontà, la sincerità, la fermezza, la costanza, l'osservanza della giustizia, la cortesia.

Il ministero dei presbiteri
a)Funzioni dei Presbiteri
Essi sono i cooperatori del Vescovo, e hanno il compito di annunziare a tutti il Vangelo di Dio affinché si formi il popolo di Dio.Siano dunque di una condotta irreprensibile affinché ciò che insegnano con le parole sia concorde con la loro vita. Essi sono ministri dei Sacramenti, Con il Santo Battesimo essi introducono gli uomini nel popolo di Dio, con la Santa Penitenza riconciliano i peccatori con Dio e con la Chiesa, con l'Unzione degli Infermi recano sollievo ai malati e soprattutto con la Santa Eucarestia offrono sacramentalmente il Santo Sacrificio di Cristo, da ricordare poi che in questo ultimo Sacramento è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa. I Presbiteri insegnino ai fedeli che con tutto il cuore possano cantare al Signore inni e cantici spirituali, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo. I ministri ordinati nella preghiera della Liturgia delle Ore rendono grazie a Dio e a Dio chiedono la Sua misericordia per i fedeli e per tutti gli uomini. Abbiano poi cura del luogo di culto, educando la devozione dei fedeli, affinché non splenda il tempio ma i fedeli. Il sacerdote introduca poi i fedeli alla capacità di accogliere tutti come fratelli e pensare a tutti in una dinamica missionaria rivolta non solo qui e ora ma anche all'Evangelizzazione dei pagani.
b) Rapporti dei Presbiteri con gli altri
I Presbiteri sono i primi consiglieri e collaboratori del Vescovo nel triplice ministero di istruire, santificare  e governare il popolo di Dio, pertanto il Vescovo abbia a cuore i suoi preti come fratelli ed amici, si preoccupino dei loro problemi spirituali e materiali, ricade sui Vescovi la grave responsabilità della santità dei preti e pertanto si adoperino affinché ad essi non manchi una formazione presbiterale permanente. I sacerdoti poi venerino il Vescovo con sincerità carità ed obbedienza.Nessun sacerdote è in grado di portare avanti la sua missione da solo ma soltanto con l'aiuto degli altri preti e del Vescovo. I sacerdoti sono legati fra loro da un'intima fraternità sacramentale, formano un unico presbiterio sotto la guida del Pastore della Diocesi. Si aiutino dunque a vicenda ad essere ministri degni della chiamata ricevuta. Gli anziani aiutino i giovani con la loro esperienza e i giovani abbiano in rispetto gli anziani. Siano tenute in grande considerazione e assiduamente incoraggiate le associazioni clericali approvate dall'Autorità Superiore che hanno qual fine la santità del sacerdote nell'esercizio del suo ministero. Si riconosca e promuovi da parte dei parroci la dignità dei laici e il loro ruolo specifico nell'azione ecclesiale; i fedeli trattino i loro preti con amore filiale e siano di loro aiuto e con la preghiera e con l'azione negli ambiti loro propri.
c)Distribuzione dei Presbiteri e vocazioni sacerdotali
Il Sacerdozio di Cristo, di cui i Presbiteri sono realmente partecipi, è diretto necessariamente a tutti i popoli e a tutti i tempi, essi dunque ricordino di avere a cuore la sollecitudine di tutte le Chiese. Siano disponibili alla Missione sotto l'Autorità e con il permesso dei vescovi. I Presbiteri facciano presente ai fedeli la necessità del loro ministero e con la parola e l'esempio attraggano altri al servizio del Signore e dei fratelli, in ciò è necessaria una prudente e attenta direzione spirituale. I genitori e i maestri, gli educatori e i catechisti, educhino i fanciulli, i ragazzi e i giovani, in modo che conoscano la necessità del ministero ordinato per la vita della Chiesa perché se chiamati siano disponibili ad ascoltare la voce del Signore.

Vita dei presbiteri
a) Chiamata dei presbiteri alla perfezione
I Presbiteri, consacrati con l'Unzione dello Spirito e mandati da Cristo, mortificano in se stessi le opere della carne e si votano totalmente al servizio degli uomini, così possono progredire nella santità della quale sono stati arricchiti in Cristo, fino allo stato di uomo perfetto. Sono poi indirizzati alle realtà eterne da tutto il loro ministero, si santificheranno infine esercitando sinceramente ed instancabilmente le loro funzioni nello Spirito di Cristo. Nel mistero del Sacrificio Eucaristico, in cui i sacerdoti svolgono la loro azione principale, si compie ininterrottamente l'opera della nostra redenzione e quindi se ne raccomanda la celebrazione quotidiana, la quale è un atto di Cristo e della Chiesa, anche se non è possibile avere la presenza dei fedeli. I presbiteri assorbiti come sono dagli impegni cerchino sempre di coniugare bene vita interiore per se  e servizio sacerdotale ai fratelli, in piena adesione alla volontà del Padre, ad imitazione di Cristo Signore.
b) Particolari esigenze spirituali nella vita del Presbitero
"Convinto della propria debolezza, il vero ministro di Cristo lavora con umiltà, cercando ciò che è gradito a Dio, e come avvinto dallo Spirito viene guidato in tutto dalla volontà di colui che vuole che tutti gli uomini siano salvi. ... Consumando se stessi in qualunque incarico, anche il più umile e il più povero, che viene loro affidato." La perfetta e continua continenza per il Regno dei cieli raccomandata da Cristo Signore, non è richiesta dal sacerdozio per sua natura, comunque il celibato ha numerose convenienze per il sacerdozio, con esso essi si dedicato a Dio con un titolo nuovo ed insigne, aderiscono più facilmente a Lui con cuore indiviso,        sono più liberi nel servire la santa causa del Vangelo, insomma sono meglio disposti a rivestire più largamente la paternità in Cristo. Questo Sacro Concilio prega non solo i sacerdoti, ma anche tutti i fedeli, di avere a cuore questo dono prezioso del celibato sacerdotale, e di chiedere tutti a Dio che elargisca sempre abbondantemente quel dono alla sua Chiesa. I sacerdoti amministrino i beni temporali, con l'aiuto di laici qualificati per gli scopi propri della Santa Chiesa, cioè regolare il Culto Divino, assicurare ai presbiteri il dignitoso sostentamento e provvedere alle opere di Apostolato e di Carità, specialmente verso i poveri. Sistemino la loro casa in modo che non sembri inaccessibile, ed evitino ogni bramosia di denaro e si astengano dal commercio. Sono invitati a scegliere la povertà volontaria, affinché siano a somiglianza del Buon Pastore e dunque più disponibili al ministero.
c)Sussidi per la vita dei Presbiteri
Al di sopra di tutti i sussidi spirituali emergono la duplice mensa della Parola e dei Sacramenti, siano fedeli alla Penitenza sacramentale, poiché essa favorisce la conversione del cuore. I Presbiteri con filiale devozione e culto venerino la Madre del Sommo ed  Eterno Sacerdote, Regina degli Apostoli e sostegno del loro ministero. Compiano con fedeltà il dialogo quotidiano dinnanzi alla Santa Eucaristia, si dedichino volentieri al ritiro spirituale e abbiano in grande stima la direzione spirituale. Continuino nel loro ministero una forma di studio e della Parola di Dio e del Magistero, per potere dare risposte esaurienti agli uomini d'oggi, perfezionino sempre la propria preparazione teologica e umanistica. I Vescovi si adoperino affinché i giovani presbiteri siano seguiti nel loro ministero, in modo speciali i parroci novelli sentano l'azione e la presenza del Vescovo. I Vescovi secondo gli usi e i costumi dei luoghi diano ai presbiteri di che vivere, istruiscano i fedeli su ciò che è necessario alla vita dei preti e facciano quanto possano affinché ogni anno i sacerdoti abbiano un congruo periodo di ferie. Occorre comunque dare il massimo rilievo all'ufficio che i ministri sacri adempiono. Inoltre i Vescovi laddove non sia già presente creino una cassa comune da cui recuperare i denari circa la Prevenzione e l'Assicurazione Sanitaria.
Conclusione ed esortazione
I Presbiteri ricordino che nel compiere la loro missione non sono mai soli, ma inseriti nella forza di Dio Onnipotente, e credendo in Cristo, che li ha chiamati a partecipare al suo Sacerdozio, si dedichino con fiducia al ministero, sapendo che Dio ha il potere di accrescere in essi la carità. Del resto il Signore Gesù, che ha detto: "Abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!", con queste parole non ha promesso alla sua Chiesa una perfetta vittoria in questo mondo. Infine il Sacro Concilio ringrazia i sacerdoti con grande affetto per ciò che essi fanno per la salvezza del mondo.

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