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martedì 26 luglio 2011

Buoni e o cattivi esempi.

Viviamo in una società strana, che condanna una famiglia perché ha il quarto figlio e esalta una giovane ventisettene che si è ammazzata con alcool e droga. Quale è il significato di questo modo di agire? I più direbbero, non c'è più religione e con questo stereotipo la partita sarebbe chiusa, secondo me c'è di più, una società che ha perso la bussola e che non solo non capisce più ciò che è buono da quello che non è ma si rifiuta si seguire chi insegna ciò che è buono e ciò che non lo è, questo fenomeno cade sotto il nome di relativismo.
Relativismo ovvero non c'è più niente che è bene o che è male in se stesso, sono io, che con il mio agire, determino cosa è bene e cosa è male. Una ideologia contraria a quella cristiana cattolica, che invece insegna, ciò che è bene da ciò che è male. E allora..... siamo alla civiltà schizofrenica, e allo sbando sociale, una società si struttura su ciò che è condiviso, ma se niente è condiviso, ognuno fa una società a se stesso, ecco corretto il titolo del libro di Thomas Merton, "Nessun uomo è un isola", ogni uomo o gruppo di uomini sono isole. Ma volendo, vedere più in profondo per quel poco che sono capace, da cosa scaturisce questa ideologia, affermo che essa deriva dal liberalismo spinto al libertinismo, libertinismo che dimentica le parole di San Paolo, là dove dice "che non tutto giova".
Arrivando all'esempio doppio, che mi ha portato a scrivere queste brevi parole, ci sono due fatti recenti accaduti in Gran Bretagna: la nascita del quarto figlio di David e Victoria Beckhan e la morte di Ami Winehouse. I Beckham sono stati segnati a dito dagli ecologisti britannici poiché danno un cattivo esempio, poiché secondo loro, la popolazione mondiale cresce troppo e troppo in fretta; mentre la povera Amy Winehouse, da alcuni viene definita eroina e non in rapporto a quella sostanza che la ha portata alla morte ma per il suo essere sregolato e strano. Che dire, io ho detto, ditemi voi......
Che la Vergine vegli sempre sul vostro cammino.

lunedì 25 luglio 2011

I recenti fatti d'Irlanda

I recenti fatti d'Irlanda, mi hanno molto rattristato e come cristiano e come prete. Partiamo come sempre dai fatti, si è scoperto che nella Diocesi irlandese di Cloyne, retta per oltre vent'anni da Mons. John Megee, già secondo segretario dei Servi di Dio Paolo VI e Giovanni Paolo I e del Beato Giovanni Paolo II, non si è osservato puntualmente quanto la Santa Sede ha in questi ultimi dieci anni deciso per prevenire, curare e debellare la peste della pedofilia clericale. In ciò il Vescovo ha sbagliato, e forse ha sbagliato più nel fidarsi del suo Vicario Generale che non nel non vigilare che la legge canonica, venisse adempiuta perfettamente.
Da qui nasce lo sconcerto di tanti, da questa situazione imbarazzante e tristissima nasce una battuta, e tale spero che rimanga, del premier irlandese, la quale desidera una legge che imponga al sacerdote confessore di denunciare, chi nel santo segreto del confessionale, confessasse questo peccato aberrante.
No cara Signora, il primo ministro irlandese è una donna, così non va. Sono pienamente d'accordo con lei, che il reato deve essere punito senza fare alcuna differenza se chi commette il delitto di pedofilia sia prete o laico, ma le mani sui Santi Sacramenti nessuno può metterle e neppure lo Stato Irlandese. Ricordi che neanche Martin Lutero, fondatore delle Comunità Evangeliche, si permise mai di ricordare ciò che aveva ascoltato nel segreto della Confessione, anzi quando qualcuno a tavola faceva questa battuta lo invitava ad alzarsi e andarsene. Pertanto sentire dire questo, da un primo ministro irlandese, patria dei grandi evangelizzatori dell'Europa medioevale fa tremare i polsi. Lo sa lei, che un prete che rivelasse quanto saputo in confessionale, incorerebbe nella scomunica late sententiae? Mi auguro, che quanto detto sia dovuto al momento di clamore, di scoramento susseguente al rapporto Cloyne, altrimenti le prigioni irlandesi si riempirebbero di preti, non preti pedofili ma preti che obbediscono a Dio e non agli uomini.
Che la Vergine Santissima, vegli sul vostro cammini e vi porti a più miti e saggi consigli; che i grandi santi irlandesi, San Patrizio e San Colombano in primis, preghino per voi e per la dolce terra d'Irlanda.

giovedì 21 luglio 2011

La Famiglia

La Famiglia è in crisi, tutti lo dicono ma pochi osano dire il perché, la famiglia è in crisi, perché il dirlo è politicamente scorretto, come dicono gli inglesi, ma io con tutto il rispetto sono scorretto, perché la verità va sempre annunciata, ricordate San Paolo annuncia la Parola, opportunamente e inopportunamente. Ecco io dirò cose inopportune ma vere, oltre che scomode. Quello che mi ha deciso a questo passo rischioso, è quando ho avuto occasione di leggere stamattina su un quotidiano, che nel Regno Unito, le organizzazioni ecologiste e liberal hanno attaccato David Beckham e la sua consorte poiché nei giorni scorsi hanno avuto il quarto figlio, definendo questo atteggiamento, appunto avere figli, anti ecologico, suicida e omicida. BASTA. La famiglia è in crisi, secondo me e anche non solo secondo me per più motivi:
1. Divorzio. Quando un uomo e una donna si sposano lo fanno perché si amano, e se l'amore è vero dura tutta una vita; l'anno scorso nella mia parrocchietta collinare due persone hanno festeggiato il 60° anniversario di matrimonio, forse che in quei sessanta anni tutto è andato bene, non vi sono state crisi, difficoltà, certamente vi sono stati ma l'amore e la fede hanno aiutato per tutto superare. Oggi e dico oggi, ma dovrei dire negli ultimi quarant'anni (parlo dell'Italia), i problemi si risolvono col divorzio davanti al giudice e bene che vada che siano in due, ma quando ci sono i figli allora ecco che cominciano i casini, i figli prima di tutto divenuti adulti serberanno un ricordo del cattivo esempio dei genitori, poi ricorderanno le sofferenze patite a seguito di questo obbrobrio.
2. Fede. A cosa è ridotta la Fede in molte famiglie, andare a Messa la domenica in alcune, nel fare ricevere i sacramenti ai figli in altre, a niente in altre ancora. Oggi non c'è più bisogno di credere c'è la scienza che tutto spiega e tutto, perdonate, rovina.
3. Lavoro. Le donne oggi, hanno giustamente anche loro un lavoro e pertanto sono indipendenti economicamente, bene, ma spesso i figli sono lasciati in balia di se stessi o nel migliore dei casi dei nonni. Ma i figli devono stare con i genitori, con il padre e con la madre. Le donne poi, con il femminismo vera eresia sociale del XX secolo, hanno assunta una rilevanza sociale che prima non avevano bene! e male!. Non c'è più nella donna, quella pazienza che la portava a soffrire in silenzio per la sua famiglia, sopportando un marito borioso e figli pazzerelli.
4. Soldi. Troppi, mi direte ma che dici in tempo di crisi, sì troppi soldi, per andare in vacanza, per fare quello che voglio.
5. Libertà sessuale. La maggior parte dei giovani over 18, giungono al matrimonio conoscendo tutto del sesso e non in maniera empirica.
6. Governi che nulla o poco fanno per la famiglia, se il salario del padre fosse confacente alla situazione familiare la madre potrebbe stare a casa o lavorare part-time.

Ecco che da tutto questo deriva il sanzionare chi ha più figli fosse pure il divo Beckham, roba da pazzi.
Certo molto di più ci sarebbe da dire, ma questa mia riflessione, provoca le vostre reazioni positive e negative, le attendo. Che Maria Santissima, recentemente proclamata Regina della Famiglia, vegli sempre sulle nostre famiglie.

venerdì 8 luglio 2011

Dare ragione della propria fede

Non è un mistero per nessuno, che la Fede Cattolica e quella Cristiana in generale sia in Europa, una Fede ormai minoritaria. Pensiamo solo, a quanto si spese il Beato Giovanni Paolo II, affinché nella Costituzione Europea si facesse un cenno a Dio e non vi riuscì nonostante la sua popolarità e l'aiuto di alcuni leader europei. Siamo in una situazione di minoranza, che si combina con il nostro essere poco fedeli alla vita comunitaria, vita comunitaria di cui la Santa Messa Domenicale è come una cartina di tornasole. San Paolo, ci ricorda che dobbiamo sempre essere pronti a rispondere, a chi ci domanda ragione della nostra fede, ma la nostra è una Fede povera. Al di là della predica domenicale, molti non vanno; la partecipazione alla Catechesi degli Adulti è minima, 20 persone presenti su 9.000 abitanti, non è una realtà incoraggiante. E allora?! Allora l'estate che per tutti è tempo di vacanza, riposo, relax deve diventare anche un tempo di conoscenza della nostra Fede. In che modo? Leggendo il Catechismo degli Adulti della Chiesa Italiana, o per i più valorosi prendere in mano il Catechismo della Chiesa Cattolica, senza lasciarsi mancare un buon libro agiografico, sappiamo che la vita dei Santi, fa più bene che un sermone del nostro parroco. Usiamo bene questo tempo estivo, questo è l'augurio e l'invito, che voglio farvi affinché nessuno sia ignorante della propria Fede. Ne avrebbero bisogno in tanti anche chi professa altra Fede, pensiamo ai Musulmani che vengono in Europa senza sapere cosa è il Cristianesimo, al di là di qualche nozione maligna datagli dai loro capi, o perché esercita la nobile professione del giornalista. I quali giornalisti, quando sui nostri giornali, parlano di Chiesa, esclusi i vaticanisti, oltre che parlarne il più malignamente male, spesso non sanno neanche quello che dicono. Sant'Agostino scrisse un libro, fra i molti che scrisse, il cui titolo era "De catechizandibus rudibus", ecco noi, siamo oggi, come sedici secoli fa, quei rudi, da catechizzare ed evangelizzare. Amen. Alleluja. 

martedì 5 luglio 2011

La Parola di Dio

Tutti conosciamo la grande diffusione, della Parola di Dio, intesa come Bibbia, negli ultimi cinquanta anni, quel tempo che va dal 1965 ad oggi. Durante il Concilio Vaticano II, i Padri, cioè i Vescovi, si interrogarono sulla possibilità della traduzione della Sacra Scrittura nelle lingue nazionali. La Costituzione Conciliare "Dei Verbum" del 7 dicembre 1965 rispondeva di sì, affinché la ricchezza della Parola di Dio fosse da tutti conosciuta, apprezzata e amata; certamente anche con l'introduzione di commentari che rendessero la Parola di Dio più intelliggibile là dove essa lo è meno, per la varietà di tempo e di luogo della sua composizione, sotto l'azione dello Spirito Santo. Certamente vi erano già traduzioni in lingua volgare ma fatte da privati, mai fino ad allora sotto la supervisione della Chiesa, sia locale che universale. Si giunse a tale decisione, saggia decisione, certamente anche sotto l'influsso del dialogo intra-cristiano (movimento ecumenico), poiché le comunità della riforma protestante avevano, da secoli, tradotta la Bibbia nella loro lingua volgare e la comunione anglicana aveva, da quasi cinquecento anni, una edizione in lingua inglese, la famosa Bibbia del Re Giacomo; mentre le Chiese ortodosse dal tempo della loro autocefalia, che significa indipendenza gerarchica, avevano tradotte in parte o in tutto la Bibbia, a loro pervenuta nella lingua greca. La Bibbia fu scritta in epoche diverse, da uomini di diversa estrazione sociale e viventi in situazioni sociali differenti e ancora in lingue diverse, (almeno tre aramaico, ebraico e greco), ma avevano tutti i suoi 73 volumi un unico autore lo Spirito Santo e per questo godevano e godono dell'inerranza cioè quanto vi è scritto è vero perché Dio se è Dio com'è Dio non può che comunicarci il vero. Da allora la Sacra Bibbia divenne comune nelle nostre case, nel 1971 la Chiesa italiana presentò la nuova edizione ufficiale in lingua italiana e recentemente è stata presentata una seconda edizione più esatta; tradurre vuol dire anche tradire, perché a volte la parola originale non esiste in una delle lingue nazionali e da qui la necessità di verificare l'esattezza verbale della medesima parola e di qui le successive edizioni.
In questo nostro tempo in cui c'è un revival del tempo pre-conciliare credo si possano dire alcune cose: 1. in un primo tempo vi fu come una sbornia del nuovo, senza capirne a pieno l'importanza, ad esempio la traduzione dei salmi portò alla preghiera del breviario molti laici che però abbandonarono in grande fretta il Rosario, quasi fosse sorpassato, oggi si comprende che entrambi ci accompagnano a Dio (vedi ad esempio il caso del Rosario biblico);
2. l'accostarsi di tante persona alla pagina rivelata, causò anche lo scandalo dei semplici, poiché alcune pagine della Bibbia, come già detto sopra, necessitano di accompagnamento e spiegazione, mentre era invalsa l'abitudine protestantica di leggere e capire, quello che io in quel momento potevo capire, nel frattempo sono nate in una buona parte delle parrocchie gruppi biblici che hanno proprio la duplice funzione di avvicinare e spiegare la lettera che Dio ci ha scritto e che noi chiamiamo Bibbia.;
3. la traduzione ufficiale portò anche alla lettura continuata della Bibbia durante la Divina Liturgia e così gran parte del popolo di Dio conobbe quello che Dio attraverso i profeti, i maestri e i sapienti aveva detto al suo popolo.
Problemi c'è ne sono, come in tutte le cose, ad esempio i ministri ordinati (vescovi, preti e diaconi) dovrebbero compenetrare di più e il mistero e la conoscenza della Bibbia affinché le loro omelie siano veramente d'aiuto ai fedeli per la loro vita cristiana; i fedeli dovrebbero avere quell'umiltà, non sempre riscontrata, di rendersi conto che la Bibbia è un dono per tutti ma che alcuni (i biblisti) possono e debbono spiegarcela, meglio di quanto possiamo fare da soli; le traduzioni interconfessionali, a mio modestissimo ma convinto parere, sono inferiori alle attese e qualche volta, Dio mi perdoni, inutili.
Questi miei pensieri sono condivisi non per insegnare ma per imparare insieme, grato a chi vorrà segnalare errori e mancanze.
Ricordo conchiudendo questo "post" quando diceva il dalmata San Girolamo di Stridone"l'ignoranza delle scritture è ignoranza di Cristo". Se siamo cristiani non possiamo ignorare Cristo, dunque da stasera, spegniamo il televisore, il computer, il videogioco e quanto ci aiuta a passare la serata alle 10.30 e doniamoci, sì doniamoci 30 minuti di lettura della Bibbia. Chi si accostasse per la prima volta alla Sacra Bibbia consiglio il libro degli Atti degli Apostoli per il Nuovo Testamento e il libro dei Salmi per il Primo Testamento.
Che la Vergine Santa, Maria, Colei che custodiva nel suo cuore gli avvenimenti della vita di Suo figlio e Nostro Signore, Gesù di Nazareth, vero Dio e vero uomo, unico Salvatore dell'uomo, ci accompagni con la sua preghiera e, ne abbiamo tutti bisogno, con il suo affetto a conoscere la storia di Dio con gli uomini. Amen. Alleluja.

sabato 2 luglio 2011

Maria Santissima nel mistero del Suo Cuore Immacolato

Oggi 2 luglio 2011, la Chiesa Cattolica fa memoria del Cuore Immacolato di Maria, in questo giorno non a caso secondo l'antico calendario tridentino Festa della Visitazione della Vergine, in tanti luoghi d'Italia si fa Festa alla Vergine, pensiamo, rimanendo in Liguria, alla Madonna dell'Orto a Chiavari o alla Madonna di Pontelungo ad Albenga. Tutti sappiamo quale grande posto ha Maria Santissima nella Teologia, nella Storia della Chiesa e nel Vangelo, e quanti, anche e soprattutto direi, lontani dalla pratica religiosa, trovino in un pellegrinaggio ad un santuario mariano, le radici della propria fede e ritornino, con alterne fortune, alla pratica religiosa. Anche il più convintamente agnostico o ateo nell'incontrare Maria, ritorna col cuore all'infanzia e alla presenza di sua madre, e si sente figlio, sempre amato e mai giudicato. Ricordo di avere letto su una rivista ecclesiale, questa affermazione che sul momento non mi piacque molto, più che cristiani siamo mariani, perchè se è vero che la nostra Fede è fondata su Cristo, la nostra devozione si basa su Maria, basta entrare in qualsiasi chiesa dell'orbe e vedere le candele e i lumini accesi dinnanzi all'altare della Vergine. Ma la memoria liturgica odierna, Cuore Immacolato di Maria ci riporta al secondo decennio del secolo scorso e a quello che avvenne nel Comune portoghese di Vila Nova de Ourèm, nella località Fatima, nell'anno 1917. Là la Vergine apparendo ai pastorelli, si presentò come la Vergine del Cuore Immacolato e uno dei messaggi mariani più famosi è quello che afferma: "il mio Cuore Immacolato vincerà" e con quello che segue, la conversione della Russia auspicata dalla Consacrazione del mondo al Cuore Immacolato. Consacrazione che avvenne per opera del Beato Giovanni Paolo II il 25 marzo 1984. Non voglio qui fermarmi alla diatriba se il messaggio di Fatima sia compiuto o da compiersi, mistero a noi umani sconosciuto, ma sulla devozione a Maria, come ho cercato di fare. Come non essere devoti a Maria, come capire chi non dà alla Vergine questa devozione certo liturgica ma ancor prima umana, verrebbe da dire quasi naturale. Preghiamo Maria ricordando le bellissime parole del Sommo Poeta, Dante Alighieri: "Donna sè tanto grande e tanto vali che qual vuol grazia ed a te non ricorre sua disianza vuol volar sanz'ali", che vuol dire in parole povere, che chi vuole ottenere da Dio una grazia e non ricorre a Maria è simile a chi vuole volare, ma non può poichè non ha le ali. Maria dunque dà le ali alla nostra preghiera, preghiamola per il Sommo Pontefice, per i Vescovi, per i Preti, per i Diaconi, per la Santa Chiesa, perchè sia sempre nel mondo città posta sul monte. Cuore Immacolato di Maria, siate la salvezza dell'anima mia. Amen. Alleluja.