Tutti conosciamo la grande diffusione, della Parola di Dio, intesa come Bibbia, negli ultimi cinquanta anni, quel tempo che va dal 1965 ad oggi. Durante il Concilio Vaticano II, i Padri, cioè i Vescovi, si interrogarono sulla possibilità della traduzione della Sacra Scrittura nelle lingue nazionali. La Costituzione Conciliare "Dei Verbum" del 7 dicembre 1965 rispondeva di sì, affinché la ricchezza della Parola di Dio fosse da tutti conosciuta, apprezzata e amata; certamente anche con l'introduzione di commentari che rendessero la Parola di Dio più intelliggibile là dove essa lo è meno, per la varietà di tempo e di luogo della sua composizione, sotto l'azione dello Spirito Santo. Certamente vi erano già traduzioni in lingua volgare ma fatte da privati, mai fino ad allora sotto la supervisione della Chiesa, sia locale che universale. Si giunse a tale decisione, saggia decisione, certamente anche sotto l'influsso del dialogo intra-cristiano (movimento ecumenico), poiché le comunità della riforma protestante avevano, da secoli, tradotta la Bibbia nella loro lingua volgare e la comunione anglicana aveva, da quasi cinquecento anni, una edizione in lingua inglese, la famosa Bibbia del Re Giacomo; mentre le Chiese ortodosse dal tempo della loro autocefalia, che significa indipendenza gerarchica, avevano tradotte in parte o in tutto la Bibbia, a loro pervenuta nella lingua greca. La Bibbia fu scritta in epoche diverse, da uomini di diversa estrazione sociale e viventi in situazioni sociali differenti e ancora in lingue diverse, (almeno tre aramaico, ebraico e greco), ma avevano tutti i suoi 73 volumi un unico autore lo Spirito Santo e per questo godevano e godono dell'inerranza cioè quanto vi è scritto è vero perché Dio se è Dio com'è Dio non può che comunicarci il vero. Da allora la Sacra Bibbia divenne comune nelle nostre case, nel 1971 la Chiesa italiana presentò la nuova edizione ufficiale in lingua italiana e recentemente è stata presentata una seconda edizione più esatta; tradurre vuol dire anche tradire, perché a volte la parola originale non esiste in una delle lingue nazionali e da qui la necessità di verificare l'esattezza verbale della medesima parola e di qui le successive edizioni.
In questo nostro tempo in cui c'è un revival del tempo pre-conciliare credo si possano dire alcune cose: 1. in un primo tempo vi fu come una sbornia del nuovo, senza capirne a pieno l'importanza, ad esempio la traduzione dei salmi portò alla preghiera del breviario molti laici che però abbandonarono in grande fretta il Rosario, quasi fosse sorpassato, oggi si comprende che entrambi ci accompagnano a Dio (vedi ad esempio il caso del Rosario biblico);
2. l'accostarsi di tante persona alla pagina rivelata, causò anche lo scandalo dei semplici, poiché alcune pagine della Bibbia, come già detto sopra, necessitano di accompagnamento e spiegazione, mentre era invalsa l'abitudine protestantica di leggere e capire, quello che io in quel momento potevo capire, nel frattempo sono nate in una buona parte delle parrocchie gruppi biblici che hanno proprio la duplice funzione di avvicinare e spiegare la lettera che Dio ci ha scritto e che noi chiamiamo Bibbia.;
3. la traduzione ufficiale portò anche alla lettura continuata della Bibbia durante la Divina Liturgia e così gran parte del popolo di Dio conobbe quello che Dio attraverso i profeti, i maestri e i sapienti aveva detto al suo popolo.
Problemi c'è ne sono, come in tutte le cose, ad esempio i ministri ordinati (vescovi, preti e diaconi) dovrebbero compenetrare di più e il mistero e la conoscenza della Bibbia affinché le loro omelie siano veramente d'aiuto ai fedeli per la loro vita cristiana; i fedeli dovrebbero avere quell'umiltà, non sempre riscontrata, di rendersi conto che la Bibbia è un dono per tutti ma che alcuni (i biblisti) possono e debbono spiegarcela, meglio di quanto possiamo fare da soli; le traduzioni interconfessionali, a mio modestissimo ma convinto parere, sono inferiori alle attese e qualche volta, Dio mi perdoni, inutili.
Questi miei pensieri sono condivisi non per insegnare ma per imparare insieme, grato a chi vorrà segnalare errori e mancanze.
Ricordo conchiudendo questo "post" quando diceva il dalmata San Girolamo di Stridone"l'ignoranza delle scritture è ignoranza di Cristo". Se siamo cristiani non possiamo ignorare Cristo, dunque da stasera, spegniamo il televisore, il computer, il videogioco e quanto ci aiuta a passare la serata alle 10.30 e doniamoci, sì doniamoci 30 minuti di lettura della Bibbia. Chi si accostasse per la prima volta alla Sacra Bibbia consiglio il libro degli Atti degli Apostoli per il Nuovo Testamento e il libro dei Salmi per il Primo Testamento.
Che la Vergine Santa, Maria, Colei che custodiva nel suo cuore gli avvenimenti della vita di Suo figlio e Nostro Signore, Gesù di Nazareth, vero Dio e vero uomo, unico Salvatore dell'uomo, ci accompagni con la sua preghiera e, ne abbiamo tutti bisogno, con il suo affetto a conoscere la storia di Dio con gli uomini. Amen. Alleluja.